Siamo arrivati all’ultimo libro dell’anno. Per Dicembre ho scelto un titolo dedicato al riordino con i più piccoli, nel caso vogliate dedicare qualche ora durante le feste a sistemare la stanza dei vostri figli insieme vostri figli. Il libro si intitola infatti “L’arte di insegnare il riordino ai bambini – Mettere in ordine sviluppa la capacità dei più piccoli” di Nagisa Tatsumi.

 

Abbiamo già conosciuto l’autrice quando abbiamo parlato su questo blog di “L’arte di buttare“, un libro molto interessante che approfondisce la relazione fra beni materiali, stili di vita ed esseri umani.

 

In questo nuovo libro l’autrice pone l’attenzione sul riordino come strumento educativo per i più piccoli. Un metodo da utilizzare nella vita quotidiana con l’obiettivo di crescere figli più ordinati, felici e liberi dai problemi di accumulo.

 

Io non ho figli e non mi sono mai trovata nelle condizioni di dover strillare: “Metti subito in ordine o ti butto tutto!”. Tuttavia questo libro mi ha portato a pensare a quando ero bambina io e mi confrontavo con i miei giochi nella mia cameretta.

 

Anche se, a dire il vero, non ricordo scenate dei miei genitori. Ho chiesto anche a mia mamma: anche lei non ricorda di essersi mai dovuta preoccupare troppo di questo aspetto. O forse gli anni passati le hanno un po’ offuscato i ricordi. Fatto sta che né io né lei ricordiamo che io abbia mai lasciato in giro per casa i miei giochi e i miei oggetti personali. Insomma sono nata Professional Organizer 🙂

 

Quello che ricordo è che io ho sempre giocato solo nella mia cameretta. Giocavo con il lego o con qualche bambola; adoravo i peluche, le matite e le gommine profumate (questo ancora adesso). E adoravo anche fare un gioco che chiamavo il viaggio in treno. Mettevo in un bauletto rosso di Candy Candy (ah, i meravigliosi anni ’80!) tutte le mie cose più preziose, salivo sul mio letto come se fosse il vagone di un treno e fingevo di partire per chissà dove, scarabocchiando su un quadernino le cose che mi venivano in mente.

 

Una cameretta ordinata dà spazio alla fantasia.

 

La mia cameretta era il mio mondo! Anche nel libro è spiegato bene come la cameretta sia espressione del sé; insegnare ai figli a tenerla in ordine, senza soffocarne la creatività, consente loro di trasformarla in ciò che hanno dentro.

 

Nel libro sono indicate tante piccole e intelligenti soluzioni pratiche in base all’età dei figli: partendo dal far assistere i più piccoli quando la mamma o il papà mettono in ordine, dividersi i compiti equamente quando sono più grandi, per poi lasciare a loro la maggior parte della responsabilità da quando sono adolescenti, in poi.

 

È importante notare che bambini, in quanto tali, non sanno cosa significhi riordinare e non possono impararlo da soli. Ecco perché è fondamentale che i genitori assolvano al loro ruolo di guida spiegando, mostrando cosa è utile fare affinché il bambino impari ad avere un sano rapporto con gli oggetti e a  vivere il suo spazio liberamente, rispettando la libertà altrui.

 

Il principio base è che è importante che sia il bambino stesso a scoprire da solo l’appagamento, la felicità e il piacere che scaturiscono dal mettere in ordine le cose. Possiamo essere felici se arriva a pensare “Se il salotto è in ordine, tutti staranno meglio” o “Se aiuto la mamma con i patti, lei sarà contenta e anche io”.

 

Riordinare l’ambiente domestico con efficacia garantisce a tutti maggior benessere e rende appagante la convivenza.

 

Nel flusso della vita quotidiana il riordino è qualche cosa che conclude uno stato precedente: è un’azione atta a conservare una condizione confortevole, nonché la preparazione alla successiva occasione di utilizzo di un determinato oggetto.

 

Se ogni membro della famiglia prestasse attenzione agli oggetti che usa in prima persona, il prossimo ad usarli li troverebbe al loro posto e pronti all’uso, senza ulteriori perdite tempo per cercarli, sistemarli e, finalmente, usarli. Solo così tutti potrebbero godere più piacevolmente della casa e dello stare insieme.

 

Le minacce e le punizioni a quanto pare servono a poco perché il bambino non arriva a comprendere l’importanza del riordino, quindi non ne è persuaso. E non esistono neppure formule magiche, anche se questo lo sapevamo già. Non resta che mettersi l’animo in pace e insegnare ai figli a mettere in ordine.

 

E nel caso in cui ti sia resa conto che l’organizzazione non è il tuo punto di forza e quindi non sapresti come trasmetterlo… beh per questo ti posso sempre aiutare io! Prenota la tua call gratuita e vedremo insieme come impostare il lavoro!

 

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